Gli operatori di telefonia mobile dicono no all’abolizione dello scatto alla risposta avanzata da diverse associazioni dei consumatori. Una misura del genere costerebbe loro 3,5 miliardi e, se sommati ai 2 miliardi di mancati introiti derivati dalla recente abolizione del costo di ricarica, si arriverebbe a una perdita per il settore di 5,5 miliardi, pari al 25% dei ricavi totali. Con una riduzione di questa entità, avvertono gli operatori riuniti in Asstel, sarebbero inevitabili le ripercussioni su occupazione e investimenti. Agcom e ministero dello Sviluppo economico stanno studiando anche una nuova misura per ridurre i costi: l’abolizione della tassa di concessione governativa che grava sugli abbonamenti dei clienti consumer per 5,16 euro al mese e su quelli business per 12,81 euro.
Gestori: no abolizione scatto

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