L’opinione dei direttori delle principali testate italiane, contenuta in una ricerca curata da Sodalitas, Eursiko e Università Cattolica di Milano, dice che l’interesse dei lettori per i temi sociali, nell’ultimo anno, è cresciuto più che quello nello sport e nello spettacolo. Lo spazio è insufficiente per il 48,4% dei direttori e temi più apprezzati sono quelli legati al lavoro, a povertà e disagio sociale e all’ambiente. Lo studio è stato presento in occasione della quinta edizione del Premio iornalismo per il sociale. “Il sociale sta uscendo dalla sua nicchia – ha detto Ugo Castellano, consigliere di Sodalitas – ma tra gli addetti ai lavori sono critici sui modi con cui questi temi ancora vengono trattati: si sente parlare di superficialità e scarso approfondimento. C’è ancora molto lavoro da fare, spazi da guadagnare e pregiudizi da vincere” Il premio è stato conteso quest’anno da 230 reporter (più 15% rispetto all’edizione precedente) con oltre 400 elaborati, nelle tre categorie previste dal bando. Nella sezione stampa e web ha vinto Emanuela Zuccalà di Io Donna per “Un carcere da matti”. In radio e tv il primo premio è stato assegnato a Daniela Bisogni, per il servizio “Somaly Mam e il silenzio dell’innocenza” trasmesso da Tg2 Mizar. Nella categoria giovani ha vinto Elena Parasiliti del Master in giornalismo della Cattolica per l’articolo “Daniel Macho badante” pubblicato su Terre di Mezzo. Il premio speciale della giuria è andato infine a Stefano Mensurati, conduttore di Radio Anch’io su Radio1.
Giornalismo: il sociale cresce più di sport e spettacolo

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