“Una giornata nazionale del silenzio per il contratto, per le leggi di riforma del settore, per difendere l’autonomia e la solidità finanziaria dell’Istituto di previdenza dei giornalisti Inpgi, contro il disegno di legge Mastella sulle intercettazioni”. Lo ha deciso la Fnsi , il sindacato dei giornalisti che prevede anche “il blocco delle procedure di consultazione in sede sindacale sugli stati di crisi, le casse integrazioni e prepensionamenti previste dal contratto di lavoro”. Sue le manifestazioni previste: una nazionale a luglio insieme alle confederazioni sindacali e un’altra il 5 novembre a livello europeo. La giunta della Federazione della Stampa ha preso queste decisioni “anche in seguito all’atteggiamento ostruzionistico e dilatorio assunto dalla Fieg non soltanto sul rinnovo contrattuale ma, nei giorni scorsi, anche al tavolo di riforma del mercato del lavoro giornalistico e in particolare sulla bozza del Governo relativa alle nuove norme di tutela dei collaboratori, dei freelance e dei precari”. La Giunta della Fnsi, che ha approvato la proposta del Segretario Generale di confermare la scadenza congressuale a fine novembre, “ha giudicato insostenibile l’attuale situazione di totale paralisi delle relazioni sindacali”. Il sindacato, inoltre, “respinge tutti i tentativi di limitare la libertà dell’informazione e il diritto di cronaca negando ai cittadini una garanzia costituzionale”. La “giornata del silenzio” coinvolgerà sia la carta stampata sia l’emittenza radiotelevisiva nazionale, pubblica e privata, sia i nuovi strumenti della comunicazione. La Fnsi sottolinea che “rispetterà la legge e parteciperà a tutte le iniziative di consultazione nelle sedi ministeriali. Il Sindacato è e continuerà a essere al fianco di tutti i comitati di redazione, a rappresentare quindi, sia a livello nazionale che regionale, una sede di analisi delle situazioni aziendali mettendo a disposizione i propri uffici e i consulenti”.
Giornalisti ancora in silenzio per il contratto

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