Lo sostiene Federbio, che ha presentato i risultati di uno studio italo-francese dell’istituto Sant’Anna di Pisa e dell’Isara e un’indagine della rivista Science
Come celebrare degnamente la Giornata Mondiale della Terra, che si festeggia ogni anno il 22 aprile? Facendo più attenzione a come si tratta la terra in agricoltura. Lo propone Federbio che, sulla base di uno studio italo-francese dell’istituto Sant’Anna di Pisa e dell’Isara di Lione, diffonde i dati positivi di chi ha scelto di non utilizzare chimica di sintesi nei propri campi, preferendo tecniche che rispettano i cicli di vita naturali e favoriscono laa biodiversità. Nel 51% dei casi, efficienza produttività e reddito sono cresciuti.
A dare manforte a questi dati la rivista Science, che ha raccolto i risultati di 24 studi compiuti da 58 ricercatori in 2655 aziende agricole di 11 Paesi diversi. Anche queste ricerche spiegano come dalla biodiversità derivino benefici in termini di sostenibilità, sicurezza alimentare, rese del terreno, benessere per le persone e per il Pianeta. Il più sarà passarre daai buoni propositi alle buone pratiche.
In Europa le politiche del Green Deal si sono proposte infatti di raggiungere il 25% di terreni agricoli coltivati con metodo biologico entro il 2030. Secondo Coldiretti, però, solo in Italia nell’ultimo mezzo secolo è scomparsa un’area agricola grande come l’intera Austria. Nel 1970 la superficie agricola totale era pari a oltre 250mila km quadrati (83% dell’intera Italia) mentre oggi si è ridotta a meno di 165mila (55%,).
di Daniela Faggion