Da un’analisi promossa dall’osservatorio permanente giovani editori ed Enel su un campione di un milione tra studenti e insegnanti, è emerso che il 60% dei giovani considera l’informazione obiettiva e predilige quella internet e televisiva rispetto a quella giornalistica e radiofonica. I dati del sondaggio sono stati resi noti in occasione del terzo dei sei incontri del ciclo “Idee a confronto”, che prevede una serie di dibattiti che riguardano ogni volta temi diversi e che coinvolgono grandi nomi. L’ultimo incontro (“Comunicazione: esiste l’obiettività?”) riguardava appunto l’informazione: sono intervenuti nel dibattito Daria Bignardi, Maria Latella e Umberto Brindani, direttore di Sorrisi e Canzoni TV che ha moderato il dibattito organizzato presso il liceo Europeo Gonzaga a Milano. Tra gli intervistati: il 42% si dice molto d’accordo nel sostenere che l’informazione nasca dal confronto ma solo il 26% di essi ritiene che la comunicazione sia obiettiva se l’opinione di chi riporta la notizia non è intuibile. Il 15% non ritiene indispensabile l’obiettività, non perché sia inutile ma perché è già garantita dalla pluralità dei mezzi di comunicazione esistenti. Internet è il mezzo più utilizzato, quello considerato più completo, credibile e obiettivo. Al secondo posto la televisione, il mezzo più ‘emotivo’, capace di creare coinvolgimento per le notizie veicolate; seguono quotidiani e radio. I ragazzi che credono che l’obiettività nasca dal confronto tra più notizie diverse, hanno una molteplicità di interessi che spaziano dalle scienze, alla medicina, alla cultura di paesi stranieri.

