Il Norton online family report 2011 prova a dare una fotografia dei nativi digitali, cioè di quei ragazzi, tra gli 8 e i 17 anni , nati e cresciuti in costante contatto con le nuove tecnologie. Si chiama cyberbaiting la nuova minaccia che emerge dalla seconda edizione dello studio, ma non sono i ragazzi a doversene guardare bensì i loro insegnanti. Da tempo, sembra essersi diffusa tra i ragazzi l’abitudine a provocare i propri insegnanti per filmare con il cellulare le reazioni esasperate, mettendo il tutto in rete. Dal rapporto emerge anche un altro trend in crescita: l’abitudine dei ragazzi di effettuare i propri acquisti sul web, soprattutto musica, videogiochi, biglietti e applicazioni, utilizzando in maniera disinvolta la carta di credito dei genitori , spesso a loro insaputa. Il 33% degli oltre 4 mila ragazzi intervistati acquista online ma il 24% lo fa di nascosto. Un fattore che ha una certa conseguenza sullo sviluppo delle frodi informatiche visto che il 62% dei ragazzi è stato vittima di un crimine informatico. Il 63% dei ragazzi ha avuto un’ esperienza negativa online (59% in Italia) mentre a più della metà di chi ha un profilo sui social network è capitato di trovarsi in situazioni spiacevoli. Uno scenario difficile che ha spinto molti genitori a correre ai ripari, la metà di loro ha deciso di educare i propri figli alla sicurezza online mentre il 36% ammette di spiarne segretamente le abitudini di navigazione e un quarto di loro controlla i profili sui social network a loro insaputa.
Giovani sul web: bulli ma anche vittime

Guarda anche: