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12 Dicembre 2024 | Attualità, Disinformational

Giovani, uno su tre non riconosce le fake news

Lo dice uno studio condotto da UniSR che dà il via al nuovo Osservatorio permanente sulla disinformazione digitale. Coinvolte scuole e imprese.
Un adolescente su tre, senza differenze di genere, non sa riconoscere le fake news. Le ragazze hanno meno autostima dei ragazzi nell’autovalutazione delle proprie capacità di ragionamento critico. Sono i risultati emersi dal Report “Disinformazione a scuola” elaborato da un team di ricercatori di UniSR (Università Vita-Salute San Raffaele) di Milano. Il lavoro è stato coordinato dal professor Carlo Martini, associato in Logica e filosofia della scienza presso la facoltà di Filosofia dell’ateneo, con il supporto del progetto del Consiglio Europeo della Ricerca PERITIA (Policy, Expertise and Trust).

Nasce l’Osservatorio permanente sulla disinformazione digitale

I risultati riguardano la prima fase dello studio, realizzata da gennaio a maggio del 2023 con il coinvolgimento di 18 scuole secondarie superiori di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna e di 2.214 studenti e studentesse di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Sulla base dei dati raccolti su quanto gli adolescenti siano in grado di riconoscere l’informazione falsa o fuorviante distinguendola da quella attendibile o di qualità, i ricercatori hanno avviato la seconda fase del progetto. È nato così l’Osservatorio permanente sulla disinformazione digitale che da gennaio 2025 entra in funzione prevedendo percorsi di formazione per gli studenti delle scuole superiori e una call to action affinché anche le imprese si impegnino in azioni di contrasto alle fake news. L’iniziativa è sostenuta dalla società di consulenza in comunicazione Havas PR.

Come si è svolta l’indagine

L’indagine è stata impostata creando un ambiente simulato di navigazione web tramite smartphone e social network, fedele all’ambiente informativo digitale in cui i giovani navigano quotidianamente. Chiamati a valutare l’affidabilità dei contenuti in un contesto di informazioni scientifiche e disinformazione, un terzo di studenti e studentesse ha ritenuto inaffidabili contenuti invece attendibili.
I dati mostrano come i giovani siano carenti nella corretta identificazione di notizie affidabili: 32,8% per il tema ambiente e 36,9% per il tema salute. Allo stesso modo, hanno evidenziato difficoltà nell’individuare notizie non affidabili: 41,3% per il tema ambiente e 35,2% per il tema salute.
In senso generale l’impegno dimostrato nella valutazione di informazioni da smartphone è inferiore rispetto a quello mostrato davanti ad un computer, aspetto questo molto preoccupante in quanto i giovani coinvolti stimano di trascorrere quotidianamente davanti allo schermo del telefono cellulare circa 5 ore e 50 minuti.
Il professor Marini afferma: “Ci troviamo in un contesto informativo inquinato che, notoriamente, non soltanto promuove credenze false, ma confonde anche le acque dell’informazione affidabile. Ciò può creare uno scetticismo generalizzato che ci rende sempre più restii a fidarci della scienza, sulla quale si regge la nostra stessa società. Per questa ragione, sollevare il problema della capacità critica digitale nelle persone adolescenti, che sono il nostro futuro, e fornire loro degli strumenti efficaci per metterli in grado di valutare in modo accurato le notizie, significa salvaguardare quella relazione di fiducia che è alla base dell’ormai inscindibile connubio tra scienza e società”.
Il report completo è disponibile qui.

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