L’Associazione italiana editori (Aie) ha annunciato un ricorso al Tar contro il decreto ministeriale che obbliga le scuole all’adozione di libri di testo in formato elettronico a partire dall’anno 2014/2015. Il decreto, ratificato a fine marzo dall’allora ministro per l’Istruzione Francesco Profumo, secondo gli editori non tiene conto delle insufficienze strutturali delle scuole italiane e delle probabili spese ingenti per le famiglie degli studenti, a causa delle nuove tecnologie da adottare e dall’Iva, che sugli e-book è al 21% invece che al 4% come sui volumi cartacei. “Il decreto ha introdotto una nuova adozione digitale forzata a dispetto delle autonomie delle scuole e delle stesse capacità tecniche di scuole” , dice l’Aie, che critica aspramente le tempistiche imposte da Profumo e si dice costretta “ad annullare gli investimenti e a macerare i magazzini, costituiti in base alla legge dei blocchi delle adozioni e calcolati secondo le ragionevoli aspettative del graduale passaggio al digitale”.
Gli editori al Tar vs la scuola digitale

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