Viaggi enogastronomici, manifestazioni sportive, itinerari artistici, percorsi religiosi: sempre più persone in Italia scelgono forme di turismo esperienziale che generano flussi significativi in termini di presenze e spesa.
Il 75% dei circa 35 milioni di italiani che nel corso di un anno pianificano almeno un viaggio o una vacanza è alla ricerca di esperienze non convenzionali e nella scelta della destinazione si fanno guidare da motivazioni culturali, sportive, enogastronomiche, spirituali e di benessere in generale. Esperienze che si prestano a essere raccontata sui social, come fa il 78% dei turisti.
È quanto emerso dall’indagine “Strade itinarranti. Mappe, pratiche e percorsi di comunicazione del turismo esperienziale”, quarta edizione del progetto di ricerca “Comunicazione, Media e Turismo”, realizzata dal CeRTA – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi in collaborazione con Cattolicaper il Turismo e Publitalia ’80 – Mediaset Group.
La ricerca conferma che il 60% delle esperienze di turismo non convenzionale avviene in periodi diversi da quello estivo; corrisponde a una vacanza di 5-6 giorni per cui si è disposti a percorrere in media circa 350 km, spostandosi al di fuori dai confini della propria regione o di quelle immediatamente adiacenti, e a spendere mediamente oltre 850 euro. La tipologia di viaggiatore è un turista che combina tra le 3 e le 5 esperienze diverse l’anno e replica più volte questi viaggi perchè è mosso da almeno tre motivazioni differenti: il “dedicarsi a sé stessi” (47%), la possibilità di sperimentare esperienze mai provate e scoprire luoghi mai visitati (43%, in particolare per il turismo enogastronomico), la socializzazione.
Si tratta di un modo di vivere il proprio tempo libero che muove importanti indotti, con una grande potenzialità di espansione e leva per la ricostruzione delle comunità locali, evitare l’overtourism e contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi che arricchiscono il nostro territorio. Un mercato che può trovare compimento se coadiuvato da una comunicazione basata su un nuovo modello di branding & comunicazione.
“C’è la necessità di disegnare un nuovo modello di sviluppo turistico sempre più diverso da quello convenzionale, meno stagionale e capace di offrire servizi in modo combinato alle intersezioni dei percorsi di diversi turismi esperienziali (collegati ai cinque sensi: culturale/artistico, sportivo, slow/green/wellness, enogastronomico, spirituale), passando dalla intermodalità logistica alla intermodalità esperienziale. Sono le buone pratiche e le raccomandazioni strategiche e operative contenute nel volume “Strade Itinarranti”, che raccoglie le esperienze di numerosi operatori e key players del settore turistico in Italia”. – ha commentato Massimo Scaglioni, Direttore del CeRTA.
di Antonietta Vitagliano