Il rapporto Hight misery in China del National Labor Commitee americano ha registrato le condizioni ‘disumane e degradanti’ a cui sono sottoposti i lavoratori che producono tastiere per pc nella città di Guangdong in Cina. Le produzioni di tastiere sono destinate a marchi leader nel settore quali Ibm, Microsoft, Lenovo e Hp. La fabbrica in questione è la Meitai Plastic and Elecronics e il co-direttore del National Labor Commitee , Charles Kernaghan, ha fatto un appello ai vertici Lenovo affinché intervengano: “ Lenovo è molto importante, in qualità di compagnia cinese ha il potere e la facoltà di accostarsi al governo cinese chiedendo l’osservanza dei diritti sul lavoro ” Le condizioni riscontrate dagli ‘intrusi’ sono a dir poco agghiaccianti : durante la fase di assemblaggio non è concesso all’operaio portare le mani alla testa, il tempo a disposizione per posizionare ogni singolo tasto nello spazio apposito è di 1,1 secondi, la sorveglianza reciproca fa si che tutto proceda per il meglio, la musica è ovviamente vietata e dei sorveglianti si assicurano che tutto sia rispettato, in caso contrario le multe imposte agli operai ripristinano l’ordine. Il riposo notturno avviene in affollati dormitori e la paga oraria è di 64 centesimi di dollari. Dopo la diffusione del rapporto Lenovo , che tra l’altro è affiliata a Eicc, associazione tra compagnie che effettua verifiche di controllo sulle condizioni di lavoro dei dipendenti delle fabbriche, ha assicurato di non acquistare i prodotti della fabbrica incriminata e ha garantito che si muoverà affinché vengano effettuate le opportune verifiche. Anche Hp chiarisce la propria situazione: “L a fabbrica nominata nel rapporto non ha relazioni dirette con Hp, ma è un fornitore di un nostro fornitore… Hp verificherà gli impianti tramite consolidate verifiche industriali. In base alle verifiche, lavoreremo di concerto con i nostri fornitori cercando di attuare azioni correttive appropriate ”
Gli operai cinesi producono tastiere pc in condizioni disumane

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