Con Google+ non si scherza in fatto di identità. Il social network di BigG non tollera pseudonimi, nomi falsi e presunti vip, ed è molto zelante nel cancellare gli account falsi . O che sembrano falsi. Sul web, infatti, è sorta una polemica a proposito della severità con cui Google+ ripulisce i suoi profili dalle identità posticce . La questione è sorta fin dai primi giorni dalla messa online del social network, e già l’11 luglio, la Community Manager, Natalie Villalobos, ha affrontato i reclami nel forum di discussione ufficiale del sito, ribadendo la politica dell’azienda e spiegando il “ processo di appello ” per una cancellazione ingiustificata. Ma le lamentele non si sono placate anche sui blog e su Twitter, con un crescendo che è culminato questo fine settimana quando Google ha censurato gli account di alcuni utenti illustri, come la blogger di ZDNet, Violet Blue oppure in Italia, l’account del quotidiano La Repubblica. I reclami si dividono in due categorie. C’è un gruppo di utenti interessati che affermano che stanno usando i loro veri nomi, e apparentemente si sono visti cancellare l’account perché hanno nomi non convenzionali o che contengono caratteri in lingua straniera . Poi c’è un altro gruppo di persone che vogliono usare uno pseudonimo, perché non vogliono rivelare la loro vera identità per motivi di privacy . Alla richiesta di commento, un portavoce di Google ha dichiarato tramite e-mail che i profili Google sono progettati per essere pagine web pubblici il cui scopo è quello di “ contribuire a collegare e trovare persone reali nel mondo reale. Fornendo il vostro nome comune, permettete a tutte le persone che conoscete – amici, familiari, compagni di scuola, colleghi, conoscenti e altri – d i trovare e creare una connessione con la persona giusta ”, ha scritto.
Google+ censura e spiega perchè

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