Google va controcorrente e decide di non perseguire le compagnie che realizzeranno programmi informatici open source usufruendo dei suoi software . In pratica, la società di Mountain View ha aperto all’utilizzo di alcuni suoi brevetti senza che gli sviluppatori debbano pagare alcun diritto d’autore. “Google crede che un sistema aperto vinca – si legge nel blog di BigG -. Il software open source è stato alla radice di molte innovazioni nel cloud computing, nel web su dispositivi mobili e in generale per Internet. Mentre le piattaforme aperte hanno affrontato diversi attacchi dal punto di vista dei brevetti, noi rimaniamo impegnati per un web aperto, che protegga le reali innovazioni”. Niente tribunali, dunque, se le compagnie che prendono in prestito i software di Google mettono poi a disposizione il codice sorgente dei propri programmi. Per il momento, i brevetti liberati sono una decina e riguardano per di più tecnologie per le mappature online. Certo, ne restano circa 17mila sotto copyright, ma il primo passo è stato fatto.
Google guarda all’open source e libera brevetti

Guarda anche: