Venti di primavera in Google , che dopo aver scompigliato alcune cariche dirigenziali e fatto intendere di volersi impegnare ancor di più nell’ambito dei prodotti tecnologici legati alla realtà aumentata (scarpe e occhiali, ad esempio), sta riorganizzando i propri servizi. Tutto è cominciato con la chiusura di Reader , che andrà ufficialmente in pensione il prossimo primo luglio: gli utenti di BigG non hanno preso bene l’annuncio e hanno accusato il motore di ricerca di aprire e chiudere servizi in maniera troppo confusa e poco professionale. E già è apparsa online una petizione per salvare Reader, che nei piani della società sarà sacrificato per rimpolpare traffico e utenza di Google+, social network mai definitivamente decollato. Nel frattempo, a Mountain View hanno dovuto risolvere i problemi di Drive : il sistema cloud è andato in tilt a inizio settimana bloccando il salvataggio di dati da Gmail e Google Docs, impedendo agli iscritti di editare e gestire i loro documenti. Per evitare simili disfunzioni, BigG sta preparando Keep, nuovo servizio per computer e dispositivi mobili che sarà integrato a Drive e permetterà di archiviare appunti di vario genere. Un’evoluzione, insomma, che però rischia di confondere ancor di più gli utenti Google.
Google in fermento tra Drive, Reader e Keep
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