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30 Maggio 2011 | Economia

Google non paga le tasse?

Sarebbe di 3,5 miliardi di euro l’ammontare dell’evasione fiscale di Google in Gran Bretagna. Secondo un’indagine del Sunday Times , la società ha frodato il fisco inglese e di altri 5 paesi grazie a un elaborato sistema societario che ha sfruttato le occasioni offerte dalle diverse giurisdizioni fiscali, tra cui Irlanda, Olanda e Regno Unito facendo finire i guadagni nel paradiso fiscale delle Bermuda. Se non fosse per questo escamotage, Google dovrebbe pagare allo Stato britannico 190 milioni di sterline anziché 3.   Quanto scoperto dal quotidiano britannico non è però una novità: già nel 2009 l’azienda americana ha avuto guai con il fisco inglese , accusata di non aver pagato quasi 2 milioni di sterline di tasse sugli introiti  ricavati dalla vendita di pubblicità. Anche fuori dai confini inglesi si è spesso indagato sul reale comportamento fiscale di Google; in Italia ad esempio nel 2007 venne aperta un’inchiesta dalla Guardia di Finanza relativa alla presunta evasione fiscale a carico di due manager, procedimento poi archiviato dal Tribunale di Milano.   Anche per le autorità turche Google non ha una politica fiscale molto chiara : sempre nel 2009 hanno chiesto di pagare alla società di Mountain View circa 32 milioni di euro di tasse in precedenza evase.   Per tutte le diverse inchieste in giro per l’Europa – e non solo, visto che è stato oggetto d’attenzione anche da parte della Cina -, la risposta di Google è sempre la medesima : le filiali fanno tutte capo alla sede centrale, situata a Dublino. E là il regime fiscale è agevolato, rispetto al resto del vecchio continente: per questo le tasse corrisposte sono solo parziali, i maggiori ricavi vengono fatturati direttamente in Irlanda, se non direttamente alle isole Bermuda.

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