Quest’anno scade la licenza esclusiva di Google per l’utilizzo di Pagerank, l’algoritmo che ha rivoluzionato la ricerca delle pagine internet , un business su cui Big G ha costruito il suo impero. Pagerank, di fatto, è il cuore di Google: sviluppato tra il 1996 e il 1998 da Sergey Brin e Larry Page, allora nient’altro che due studenti di Stanford, l’ algoritmo si basa sulla semplice idea che non basta il contenuto di una pagina per giudicarne la rilevanza . Il valore di un documento in rete va stabilito anche in base al numero di pagine che la linkano e alla loro affidabilità, creando così una specie di reputazione che stabilisce l’ordinamento dei risultati restituiti dal motore di ricerca. Nel 1998 il brevetto non fu però registrato a nome di Brin e Page ma, come spesso succede negli Usa, dall’università, che si fa così carico delle non indifferenti spese di registrazione. L’ateneo diventa così il titolare dell’invenzione . La piccola società fondata dai due ingegneri ha ottenuto da Stanford, in cambio di azioni poi rivendute per un guadagno di milioni di dollari, l’ utilizzo esclusivo dell’algoritmo. E questa esclusiva che scade nel 2011 . Il brevetto scadrà poi del tutto nel 2017. Google non conferma nè smentisce un’eventuale interesse per un allungamento della licenza: “ Possiamo solo dire – dice un portavoce dell’azienda – che noi continueremo a utilizzare Pagerank ”. Risposta analoga da parte di Stanford: “ I nostri accordi con Google sono confidenziali e non possiamo commentare ” D’altra parte, anche Microsoft si è trincerata dietro un secco “ no comment ” alla domanda su un possibile interesse per una licenza del brevetto .
Google, Pagerank non più in esclusiva

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