E’ un periodo non facile, questo, per Google. La compagnia americana continua a essere il marchio più popolare legato al web, ma tra grane giudiziarie, concorrenza sempre più agguerrita e occasionali disservizi, non si può dire che a Mountain View possano star tranquilli. E’ di oggi la notizia delle dimissioni del presidente di Google China, Kai-fu Lee , che abbandona per dedicarsi alla propria società. L’arrivo di Lee, proveniente da Microsoft, fu burrascoso e contraddistinto da una battaglia legale tra i due colossi, che si risolse con un accordo privato. Il suo posto verrà preso da Boon-Lock Yeo, direttore dell’ufficio di ingegneria di Big G a Shanghai. Inoltre, negli ultimi tempi, i servizi cinesi di Moutain View sono stati più volte bloccati dalle autorità locali, che chiedevano l’eliminazione della pornografia dalle pagine del motore di ricerca americano. Prosegue, nel frattempo, il dibattito su Google Books , su cui è intervenuta anche l’Associazione Italiana Editori , esprimendo tre obiezioni al progetto di biblioteca digitale in fase di sviluppo. Secondo Aie, è necessario riformulare l’accordo tra Google e gli editori Usa, comprendente anche molte delle opere italiane in commercio negli Stati Uniti, perché esso viola le leggi vigenti sul diritto d’autore: “Siamo di fronte – sostiene l’Associazione – a un accordo privato che di fatto istituisce un regime speciale di gestione dei diritti a favore di una singola impresa. Il che è senza precedenti”. Si pone, dunque, il problema del monopolio: qualsiasi concorrente di Google, infatti, dovrà continuare a chiedere le dovute autorizzazioni per la diffusione dei libri digitalizzati, senza reale possibilità di competere con il colosso di internet.Infine, c’è la questione della gestione dei dati sui volumi acquisiti da Google: l’Aie ha rilevato tassi di errore fino all’81% nella corretta individuazione della disponibilità commerciale dei libri. Proprio in Italia , la società californiana deve affrontare l’estensione dell’ istruttoria avviata il 26 agosto nei confronti di Google Italy per possibile abuso di posizione dominante . In base alle indagini dell’Autorità Antitrust, il 3 settembre è stato deciso di studiare struttura e funzionamento del servizio News del sito Google.it. In coda a questi piccolo-grandi intoppi per l’ulteriore diffusione e la fama di Big G, una notizia che certo farà piacere ai vertici della compagnia: la homepage di Google ha ottenuto il brevetto e non può più essere copiata né riprodotta. Dopo cinque anni di attesa, lo Us Patent and Trademark Office ha concesso il copyright all’azienda.
Google, patemi di fine estate

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