Uber , l’applicazione che fornisce un servizio di auto con autista a prezzi concorrenziali, ha chiuso la nuova compagna di raccolta fondi con un risultato eccezionale: la compagnia americana ha incassato 361,2 milioni di dollari, coinvolgendo nomi di prestigio come Goldman Sachs e Google . Quest’ultimo ha staccato un assegno da 257,8 milioni di dollari . Un investimento importante , che testimonia la volontà del motore di ricerca di partecipare in modo decisivo alle attività della start up, il cui valore complessivo è ormai prossimo ai 4 miliardi di dollari. Il finanziamento di Uber da parte di BigG è stato curato direttamente da Larry Page, ceo della web company, a testimonianza della grande rilevanza dell’affare. Google prova così ad allargare la sua influenza su settori distanti dal mondo internet , sfidando (da grande lobby digitale) le corporazioni del trasporto, da San Francisco a Milano. I tassisti di mezzo mondo sono sul piede di guerra, spaventati soprattutto da UberX, versione low cost della app, che permette di reperire navette private a tariffe di saldo. E l’unione di Uber con un colosso come Google non fa che rafforzare il moto arrembante del servizio web-mobile.
Google scommette (caro) su Uber

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