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4 Giugno 2008 | Economia

Google: si chiude indagine su presunte evasioni

La procura di Milano ha chiuso le indagini che vedevano coinvolti due dirigenti di Google per presunta omessa dichiarazione di 240 milioni di euro, relativi ai fatturati tra il 2002 e il 2006. Kent Walker, rappresentante legale di Google California e Graham Law, responsabile delle attività di Google Irlanda, sono stati accusati di omessa dichiarazione dei redditi. Secondo l’accusa le due società estere, a cui Google Italia avrebbe versato i propri proventi, avrebbero dichiarato al fisco italiano solo una parte del loro giro d’affari ; in particolare, il motore di ricerca avrebbe occultato agli occhi del fisco italiano profitti che avrebbero dovuto corrispondere a circa 50 milioni di euro per imposte che non sono però mai state pagate. Per non rendere conto all’erario Google avrebbe mascherato parte delle proprie attività italiane, coprendole con quelle delle società estere di California e Irlanda : rispettivamente la sede mondiale ed europea del colosso web. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Milano e coordinata dal pm Carlo Nocerino, è stata dunque chiusa: potrebbe trattarsi di un atto propedeutico alla presentazione delle richieste di rinvio a giudizio da parte della procura. “Questo tipo di verifiche sono molto comuni nel caso di società multinazionali come Google; la nostra sede principale europea è in Irlanda mentre negli altri Paesi siamo presenti solamente con dei centri operativi. Google paga le imposte in tutti i Paesi in cui è presente, inclusa l’Italia” si legge in una nota della società. “Come  altre aziende presenti in più Paesi – continua la nota diramata dall’azienda – Google paga le proprie tasse in Italia e in Irlanda secondo le norme di legge in vigore, alle quali si attiene in modo rigoroso. Continueremo a collaborare con le autorità fiscali italiane per dimostrare che abbiamo dichiarato e pagato le tasse nel modo più corretto ”. I legali di Google Italia, Giuseppe Vaciago e Giuliana Polacco, hanno insistito sul fatto che “Google ha applicato le norme di legge secondo la corretta interpretazione a livello nazionale e internazionale. L’amministrazione finanziaria ha fornito una propria lettura sotto il profilo squisitamente fiscale. Dal punto di vista penale non sussiste nessun reato, e la procura di Milano ha già archiviato in casi analoghi”

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