Google ha le proprie strade per evitare di pagare tutto quanto dovuto al fisco americano e a quelli degli Stati europei in cui lavora. Lo scorso anno, la compagnia di Mountain View ha dirottato 8,8 miliardi di euro per i diritti suoi propri brevetti alle Bermuda , paese a regime fiscale decisamente blando. I dati sono deducibili dal bilancio della controllata olandese del motore di ricerca, e consentono alla società di risparmiare miliardi di dollari in tasse . Il gruppo prima sposta i soldi in questione alle succursali in Olanda e Irlanda, paesi Ue con fisco agevolato per le compagnie hi-tech, poi gira la medesima somma nel paradiso fiscale dei Caraibi. Il giro permette di ridurre di un ulteriore 5% gli emolumenti dovuti : “Noi sfruttiamo le leggi in vigore – ha detto il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt – e siamo orgogliosi di questo schema” . L’Unione europea e il governo Usa, invece, stanno provando a bloccare il meccanismo e a rimpolpare i bilanci anche grazie alle tasse dei colossi internet.
Google spedisce 8,8 mld alle Bermuda, esentasse

Guarda anche: