Il lancio del servizio Graph Search da parte di Facebook ha smosso le acque delle ricerche web. Per ora, il motore di ricerca firmato da Mark Zuckerberg & Co. funziona solo in versione beta, negli Stati Uniti, ma c’è già chi è pronto a scommettere un duello ai piani alti della rete con Google. Difficile però pensare che un servizio dedicato a un sito, per quanto popolare come Facebook, metta i bastoni fra le ruote di un colosso totalmente aperto, quale è Google . Su Graph Search è possibile cercare tra i like, le immagini e i contenuti degli amici, mentre su Google si va soprattutto alla ricerca di news e informazioni globali, che vanno ben oltre la cerchia ristretta dei propri contatti. I due strumenti sono inavvicinabili e perciò possono convivere pacificamente, almeno per il momento. I primi commenti degli utenti d’Oltreoceano dimostrano come il vero obiettivo di Facebook sia annichilire gli altri siti 2.0 grazie a una funzionalità che dovrebbe convogliare enormi investimenti in marketing e pubblicità. Frugare tra i materiali degli amici permette a chi gestisce il network di individuare orientamenti, gusti, pensieri e abitudini degli iscritti. Se vi si aggiunge la possibilità di geolocalizzare il tutto, ecco sfornato uno strumento interessantissimo per gli investitori adv e gli analisti di mercato, con marchi, luoghi e servizi più apprezzati dagli internauti, ma anche la scoperta di nicchie merceologiche. Il valore di Graph Search, ancora una volta, sta nella enorme mole di dati a disposizione (il miliardo e rotti di utenti Fb) e nella possibilità di organizzare le informazioni in modo semplice, utile, vendibile. Tra l’altro, mescolando i settori dei principali concorrenti : perché scoprendo chi tra i propri contatti lavora a Milano, si crea una piccola rete degli impiegati del luogo, con aziende di riferimento, ruoli svolti, dibattito sulla materia, funzione sino a oggi assolta da Linkedin. O associando le foto dei ragazzi presenti a una manifestazione si crea un’eco e un possibile scambio di notizie avvicinabile a quello al solito creato da Twitter. Economia da social network, rigirata in salsa da motore di ricerca. Ammesso che funzioni.
Graph Search non sgambetta Google, ma punta alla gola del marketing e dell’adv

Guarda anche: