Resi noti i risultati di una ricerca condotta sui materiali contenuti nei computer portatili. Questo rapporto segue una precedente indagine di Greenpeace sui computer portatili venduti in Europa condotta prima che entrasse in vigore la direttiva europea RoHS (2005/84/EC), relativa alla restrizione di alcune sostanze pericolose nei dispositivi elettrici ed elettronici. Il rapporto, “Sostanze pericolose nei portatili. Atto II” mostra come nell’ultimo anno i produttori di computer abbiano eliminato l’uso di alcune delle sostanze più pericolose , ma la strada da seguire è ancora molto lunga: nei portatili sono stati trovati diversi materiali dannosi come plastica in PVC, composti ritardanti di fiamma a base di bromo e ftalati. Lo studio, effettuato presso un laboratorio indipendente danese e nei laboratori di ricerca di Greenpeace in UK, si riferisce alle analisi di parti e componenti di 18 computer portatili di 6 marche famose (Acer, Apple, Dell, HP, Sony e Toshiba) acquistati tra luglio e settembre dello scorso anno in 14 differenti paesi in Europa, Nord e Sud America e Asia. I risultati delle analisi chimiche, pubblicate nel rapporto, mostrano come il bromo sia presente in oltre il 40% dei componenti testati fino a una concentrazione del 10 per cento in peso . I computer della Sony presentano il numero più basso di componenti che contengono bromo, contro quelli Dell con il numero più alto. Il PVC è stato trovato nel 44% di tutti i rivestimenti plastici dei fili interni e dei cavi esterni. Gli ftalati, sostanze tossiche usate come plastificanti nel PVC, sono stati trovati nei cavi di alimentazione di tutti i computer, con i livelli più alti in quelli Acer e HP. “ Mentre i livelli di alcune sostanze tossiche non eccedono quelli imposti dalla normativa di settore, altri composti pericolosi non regolati dalla direttiva sono comunque presenti nei computer – dichiara Vittoria Polidori, responsabile compagna inquinamento di Greenpeace -. L’obiettivo della nostra associazione è di eliminare completamente l’uso dei materiali tossici nella filiera dei computer ” Secondo il rapporto di Greenpeace per ogni componente in cui è stato trovato bromo o PVC ne esiste uno equivalente in un altro computer che è privo di queste sostanze . “ In linea teorica, combinando le varie parti di differenti computer, l’industria potrebbe già mettere in commercio il primo computer totalmente privo di sostanze tossiche ” conclude Polidori. Sintesi del rapporto in italiano (pdf)
Greenpeace: computer portatili ancora poco verdi

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