Possibili guai in vista per Amazon, il popolare sito e-commerce, che intanto annuncia l’ acquisizione di Fabric.com con la quale può ampliare la propria gamma di prodotti offerta online. I dettagli finanziari dell’operazione non sono stati resi noti. Lo stato del Texas sta esaminando lo schema usato da Amazon.com per evitare di imporre il pagamento delle tasse sulle vendite in otto stati americani dove è presente con depositi e centri distribuzione. In quanto venditore online Amazon può evitare di imporre tasse ai propri acquirenti negli Stati in cui non è presente. Ma negli Stati in cui ci sono depositi o distributori è richiesta l’imposizione fiscale: nonostante la forte presenza in alcune aree, però, Amazon dichiara di non essere presente direttamente, in quanto gli impianti presenti sono gestiti da sue controllate. Questa strategia, fra i punti di forza dell’azienda negli Stati Uniti, rischia però di far finire la società nell’occhio del ciclone: secondo diversi esperti, infatti, presenta delle lacune difficilmente spiegabili davanti a un’ipotetica Corte. Anche se Amazon.com afferma che distributori e depositi sono gestiti dalle sue controllate, sul sito viene invece riportata la lista degli impianti gestiti direttamente da Amazon. A questo si aggiunge – spiegano alcuni esperti fiscali – che la Corte Suprema ha più volte ribadito che la “presenza” in uno Stato non deve essere obbligatoriamente fisica affinché una società debba imporre tasse.
Guai fiscali per Amazon, che acquista Fabric.com

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