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21 Maggio 2007 | Attualità

Hong Kong traina l’IpTv in Asia

L’IpTv ha mosso i primi passi nell’area del sud-est asiatico e Hong Kong si presenta come il trascinatore di questa tecnologia. L’IpTv, qui, ha una penetrazione del 25%. Lo rivela uno studio di Ovum.  Hong Kong ha raggiunto questo primato grazie alla diffusione della banda larga. Altri fattori per questo successo sono le piccole dimensioni del territorio, un servizio di qualità e un approccio step-by-step. Da settembre 2003 sono state aperte 758.000 connessioni. Gli ostacoli che sta trovando questa tecnologia sono determinati dalle altre tipologie televisive. L’importanza che sta acquisendo questa tecnologia crea la necessità di nuovi regolamenti, specialmente in paesi come la Cina e la Corea. I problemi si riscontrano in particolar modo a causa dei conflitti di interesse tra gli operatori telefonici e quelli televisivi. In Cina, ad esempio, non riescono a decidere se l’IpTv sia un servizio di broadcast, e quindi debba sottostare alle regole dell’Amministrazione di radio, film e tv, o se debba essere gestita dal Ministero dell’industria dell’informazione perché opera attraverso la rete telefonica. Secondo l’analista di Ovum Kevin Lee il tasso di crescita degli abbonati a Hong Kong “salirà di circa il 10% l’anno”. Per quanto riguarda l’Asia, le prospettive dell’IpTv “restano positive – dice Lee – ma la crescita resta modesta per la concorrenza della tv via cavo e via satellite”. La IpTv è attiva in undici paesi asiatici. 

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