Ray Lane, presidente di Hp si dimette. E’ infatti in corso un rimpasto alla guida di Hewlett-Packard, azienda il cui nome è minato dalle difficoltà sul mercato e, al proprio interno, da una vera e propria rivolta attuata dagli azionisti. Sul piatto della bilancia ha pesato l’acquisizione di Autonomy, la software house inglese costata a Hp 8,8 miliardi di dollari e sulla quale indaga il Dipartimento di Giustizia americano per una presunta frode fiscale operata dal colosso di Palo Alto nei confronti dell’azienda acquisita. Uno scambio di accuse: secondo Hp il fondatore di Autonomy, Mike Lynch, ha fornito informazioni false durante le contrattazioni mentre quest’ultimo rimanda al mittente ogni addebito. L’assemblea degli azionisti, riunitasi a metà marzo, ha riassegnato per una manciata di voti a Lane il mandato di presidente, segno evidente di una pazienza quasi esaurita. Da qui il passo indietro del ceo, già presidente di Oracle. Il nuovo chairman ad interim è Ralph Whitworth , azionista unitosi al consiglio d’amministrazione a fine 2011.
Hp, il ceo lascia per dissapori con gli azionisti
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