Anche il colosso californiano Hp si è dovuto piegare agli effetti della crisi. Il produttore di personal computer ha chiuso il primo trimestre fiscale del 2009 con una crescita del fatturato pari all’1%, a quota 28,8 miliardi di dollari, e un calo dell’utile netto del 13%, 1,85 miliardi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I risultati sono stati inferiori alle aspettative e hanno interessato soprattutto le divisioni pc e stampanti. Indenne quella dei servizi. A pesare sul rosso del gruppo statunitense, l’ acquisizione e il riassetto di Eds, avvenuta lo scorso, senza i quali gli utili avrebbero sfiorato 2,3 miliardi e si sarebbero allineati con le previsioni degli analisti. Le previsioni per il futuro non sono più rosee della situazione attuale: Hp si attende un calo del fatturato del 2% o del 3%. Il ceo della società, Mark Hurd, ha escluso tuttavia per ora la possibilità di procedere con ulteriori licenziamenti e ha annunciato una riduzione di tutti gli stipendi. La prima busta paga soggetta alla dieta forzata sarà proprio la sua, con un taglio del 20% . A ruota a seguiranno i membri del consiglio di amministrazione, che dovranno rinunciare al 15% dei loro stipendi e gli altri dirigenti, che vedranno dimagrire le buste paga del 10% . I dipendenti extemp, che non timbrano il cartellino, subiranno riduzioni pari al 5% mentre i non-exempt vedranno lo stipendio calare del 2,5%. Le misure entreranno subito in vigore negli Stati Uniti. Il Vecchio Continente dovrà invece attendere. ” In un ambiente come questo non c’è margine per l’errore e nessuna tolleranza all’inazione” ha spiegato Hurd . “Il mio obiettivo è mantenere intatti i muscoli della nostra organizzazione, ma dobbiamo fare qualcosa perché i conti non tornano “.
Hp in crisi taglia gli stipendi

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