Gli edifici urbani assomigliano alle pareti di roccia, luogo ideale per la loro riproduzione, e il cibo è presente in abbondanza: lo dimostrano Giò e Giulia, la coppia di falchi pellegrini che vive sul Pirellone a Milano. Ma non solo, coppie di rapaci nidificano anche a Roma, Bologna, Perugia, e nel grandi città in Inghilterra, Baviera e Australia.
Un nido con vista mozzafiato a 125 metri d’altezza, in cima al Grattacielo Pirelli, uno dei simboli di Milano. E’ il rifugio di Giò e Giulia, una coppia di falchi pellegrini urbani che ogni anno, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, torna in cima al grattacielo per “mettere su famiglia”.
Il primo avvistamento dei rapaci in cima al Grattacielo Pirelli risale ad aprile 2014, la coppia è stata individuata durante alcuni lavori di manutenzione sul tetto dell’edificio. Qualche tempo dopo è stato costruito un nido artificiale, una vasca in legno con un letto di ciottoli alla base adatta a ospitare la cova dei falchi, e proprio in corrispondenza del nido sono state installate due webcam che permettono di osservare Giò e Giulia in diretta streaming 24 ore su 24.
I falchi pellegrini del Grattacielo Pirelli sono ormai delle celebrità a Milano. Sin dalla prima covata osservata in diretta nella primavera del 2017, Giò e Giulia sono stati adottati virtualmente da tanti milanesi che ogni anno seguono tutte le fasi della riproduzione: dalla danza di corteggiamento, alla deposizione delle uova, dalla nascita dei piccoli fino al primo volo.
Anche quest’anno Giò e Giulia, i cui nomi sono ispirati a quelli dell’architetto Giò Ponti e di sua moglie, sono tornati al nido. Giulia ha deposto tre uova e il 10 aprile hanno iniziato a schiudersi. Adesso il nido ospita i tre pulli in crescita, due femmine e un maschio: Beatrice, Aria e Dante. I nomi sono stati scelti attraverso un sondaggio al quale hanno partecipato più di 600 persone (fonte: Regione Lombardia).
Giò e Giulia sono solo due tra i moltissimi falchi pellegrini che hanno costruito nidi in una grande città in cima a grattacieli, campanili, cupole e torri. Milano non è la sola in cui sono state allestite delle webcam per seguirne la vita quotidiana. A Roma, ad esempio, ci sono tre webcam attive: una si trova sulla cupola del complesso del Buon Pastore, in zona Bravetta, un’altra in cima a una torre piezometrica a Salone e una terza sulla torre del centro idrico ACEA di Monte Mario. Ci sono webcam puntate su nidi di falchi anche in Inghilterra, ad esempio sulla cattedrale di Wakefield e su quella di Salisbury, dove la presenza di falchi pellegrini è documentata fin dall’Ottocento; su una torre del castello imperiale di Norimberga, in Baviera; su un grattacielo di Baltimora, negli Stati Uniti; e su una torre piezometrica australiana. In passato coppie di falchi erano state osservate anche sulla Lanterna di Genova, a Bologna su una torre del Fiera District e su un davanzale del campanile di San Petronio, e a Foligno, in provincia di Perugia (fonte: Il Post).
I falchi pellegrini si trovano bene nelle città principalmente per due motivi. La prima è l’architettura: nelle città sono presenti molte strutture che hanno delle caratteristiche in comune con le pareti di roccia sulle quali i falchi solitamente nidificano. Permettono di avere una buona visuale dall’alto e di tenere i piccoli protetti da eventuali attacchi. La seconda ragione è che le grandi città sono piene di cibo adatto a loro, cioè una grande abbondanza di piccioni tutto l’anno e, in alcune stagioni, molti uccelli migratori.
(foto: Ansa)
di Elena Arfani