Google torna a scontrarsi con le autorità internazionali a causa del trattamento dei dati della propria utenza. Un documento firmato dai garanti per la privacy di Italia, Canada, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Olanda, Nuova Zelanda, Spagna e Gran Bretagna richiama ufficialmente il motore di ricerca a “un rigoroso rispetto delle leggi sulla privacy in vigore nei Paesi in cui immette nuovi prodotti online”. Nell’occhio del ciclone, questa volta, il servizio Buzz, che lega i diversi rami delle attività degli utenti di BigG (e-mail, YouTube, ricerche) come un social network , introdotto senza avvisare gli internauti. “ Troppo spesso – si legge nella missiva dei garanti – il diritto alla privacy dei cittadini finisce nel dimenticatoio quando Google lancia nuove applicazioni. Siamo rimasti turbati dalla recente introduzione dell’applicazione Google Buzz”
I garanti intimano: Google rispetti la privacy

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