Internet, cellulari ma anche libri: i giovani italiani si dividono con disinvoltura tra media diversi, senza badare alla natura delle fonti dalle quali attingono i loro contenuti. Il dato è emerso dal settimo rapporto sulla comunicazione Censis/Ucsi, promosso da H3G, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia e presentato a Roma da Giuseppe Roma e Giuseppe De Rita, rispettivamente direttore generale e presidente del Censis. Il media che spopola tra i ragazzi risulta essere comunque internet: tra il 2003 e il 2007 l’utenza complessiva è passata infatti dal 61% all’83% dei giovani e l’uso abituale (almeno tre volte alla settimana) dal 39,8% al 73,8%. L’uso del cellulare spopola come sempre registrando il 97,2%. Il 74,1% dei giovani legge almeno un libro all’anno (esclusi ovviamente i testi scolastici) e il 62,1% più di tre libri. In tema di informazione, il 77,7% legge un quotidiano (free press inclusi) una o due volte alla settimana, mentre il 57,8% legge almeno tre giornali alla settimana. La televisione tradizionale registra invece una flessione (dal 94,9% all’87,9%) a tutto vantaggio della Tv satellitare (dal 25,2% al 36,9% dei giovani). A livello europeo, i ragazzi spagnoli e francesi usano meno internet (rispettivamente il 69,5% e il 65,7%) ma leggono anche meno libri dei coetanei europei: almeno tre libri all’anno per il 43,3% degli spagnoli e il 48,1% dei francesi, rispetto al 60,7% dei tedeschi, al 62,1% degli italiani e al 64,5% dei britannici. “La molteplicità dei media a disposizione li spinge a passare da uno all’altro secondo un nomadismo mediatico che si accompagna al disincanto dovuto all’assenza di una vera prospettiva gerarchica tra i media” ha concluso il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma.
I giovani tra internet, cellulari e lettura. Il rapporto del Censis

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