Vinton Cerf, Sergey Brin, Richard Branson e Jeff Bezos progettano il Web 3.0 interplanetario e navicelle per viaggi tra Terra e Luna. Pronte in meno di quanto si pensi… Spazio 2012: Google sbarca sulla Luna. Non è un racconto di fantascienza, ma la precisa volontà di Vint Cerf, chief internet evangelist della Grande G, che nel corso dell’Analyst Day di Google ha spiegato come gli scienziati stiano progettando una rete interplanetaria per far parlare tra loro navicelle spaziali, satelliti e pianeti. E’ l’Interplanetary Network per espandere internet oltre i confini terrestri nel giro di 40 anni. Per Cisco System, il Web 3.0 porterà a un risparmio di quasi il 25% rispetto a quello solo terrestre, ma sarà anche più interattivo. Un settore lucroso, dunque, che vale molto di più del business a banda larga terrestre, mobile o fisso che sia. Con gli investimenti governativi fermi al 39%, il settore spaziale ha un giro di affari di quasi 200 miliardi di dollari. Non c’è da stupirsi, allora, se poche settimane fa Google ha fondato la Lunar X Price Foundation con un concorso che mette in palio 30 milioni di dollari per chi progetta un robot lunare. E se – tra il serio e il faceto – il cofondatore di Montain View Sergey Brin dice che a tempo perso progettano “un’ascensore spaziale”. Non dimentichiamo che per la Space Foundation il turismo spaziale produrrà dal 2014 ricavi annuali per 700 milioni di euro. Richard Branson ha fretta di spedire i primi turisti tra le stelle con la Virgin Galactic già nel 2009: un viaggio da 200mila dollari a persona. E Jeff Bezos di Amazon lavora al progetto New Shepard per 52 decolli extraterrestri all’anno grazie alla sua compagnia Blue Origin.
I veri Fantastici 4

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