Ibm e Intel guidano la crescita del settore tecnologico. I due colossi americani hanno attraversato senza pene particolari gli ultimi mesi di crisi economica, presentandosi alla fine del 2011 con bilanci più che positivi. In autunno, Ibm ha visto un incremento degli utili del 4,4% su base annua, con l’esplosione di software e servizi a compensare il calo delle vendite hardware. I profitti sono invece saliti fino a 5,49 miliardi di dollari (rispetto ai 5,26 di un anno fa), mentre il giro d’affari si è gonfiato fino a 29,5 miliardi (+1%, tenendo conto delle fluttuazioni valutarie). Anche il bilancio complessivo per il 2011 sorride: 15,86 miliardi di dollari di profitti (+6,9%) e un fatturato di 106,9 miliardi (+7%). Periodo propizio anche per Intel , che nell’ultimo trimestre dello scorso anno ha schivato i colpi della stagnazione (profitti a 3,4 miliardi di dollari, contro i 3,2 del 2010) e un giro d’affari di 13,9 miliardi (+21%), battendo le previsioni degli analisti. Nonostante le difficili contingenze , dunque, due delle più importanti compagnie hi-tech si dimostrano capaci di incrementare guadagni e mercato, scommettendo soprattutto sull’evoluzione mobile delle tecnologie. La concorrenza, già sgambettata dalla crisi, trema.
Ibm e Intel, l’hi-tech fa profitto

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