A dieci anni dalle prime prove tecniche per l’introduzione della firma digitale, sono 100 milioni i documenti sottoscritti digitalmente ogni anno e 3,2 milioni i dispositivi di firma distribuiti dai 17 certificatori accreditati. Giovanni Manca, del centro nazionale per l’informatica, sottolinea che pur trattandosi di strumenti conformi alla legge, essi non hanno ancora raggiunto la maturità tecnologica: il processo innovativo non deve rallentarsi. Manca, in occasione del convegno “Semplificare la firma digitale” al Forum pa, ha inoltre dichiarato: “Siamo in un momento di svolta tecnologica nell’utilizzo della firma digitale. Pur rimanendo valido l’utilizzo della smart card per la sottoscrizione digitale, è Infatti indispensabile sviluppare e tenere in considerazione l’esistenza di altri meccanismi che possiamo senz’altro definire più semplici per l’utente. Il Cnipa ha constatato che la maggior parte delle telefonate di tipo tecnico ai call center dei certificatori accreditati per la firma digitale è per ricevere assistenza sui lettori di smart card. E’ stata avviata una serie di attività di regolamentazione e di assistenza alle imprese per lo sviluppo di tecnologie di ultima generazione che consentano di superare l’obbligo di utilizzo del lettore di smart card, come il dispositivo di firma usb”
Ict: firma digitale per 100 milioni di documenti

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