Apple macina vendite e utili come un meccanismo quasi perfetto, ma le prospettive per il futuro lasciano qualche incertezza e così gli investitori penalizzano la compagnia americana, che perde terreno in Borsa . Sono queste le due letture del bilancio trimestrale della Mela, che tra ottobre e dicembre 2013 ha battuto ogni record, con 51 milioni di iPhone venduti e gli iPad a quota 26 milioni. Gli analisti si attendevano però i Melafonini a quota 55 milioni e qualche migliaio di tablet in più, così non sono bastati ricavi per 57,59 miliardi di dollari (+6% su base annua) e un profitto netto di 13,07 miliardi di dollari . iPhone 5s e 5c hanno avuto un buon successo in tutto il mondo , ma la svolta colorata ha fruttato meno del previsto, nonostante un incremento delle vendite dell’8% rispetto all’anno precedente. Insomma, Apple è vittima, come già successo in passato, delle enormi aspettative che la circondano (e che la compagnia contribuisce ad alimentare): il titolo ha perso l’8% nell’afterhour a Wall Street, nonostante la buona performance sul mercato cinese, in cui l’accordo con China Mobile ha permesso di raddoppiare le vendite (Pechino vale già il 10% dei ricavi della Mela). Oltre ai traguardi ambiziosi non raggiunti a pieno, pesano i margini in calo rispetto alle previsioni precedenti (scesi al 37-38%), a causa dei prezzi medi al pubblico in discesa. La competizione frena anche i colossi tecnologici: per ovviare al problema, Samsung ha appena siglato un accordo decennale con Google per lo sfruttamento congiunto dei brevetti. Apple gioca all’autarchico, a preservare il suo sistema chiuso, e gli analisti sembrano non gradire.
Il bilancio record non basta ad Apple

Guarda anche: