Il Senato di Brasilia ha approvato la nuova costituzione per il web, che intende assicurare la neutralità della rete e il rispetto della privacy degli utenti brasiliani. Il lungo processo di sviluppo del Marco Civil Act, questo il nome della normativa, era iniziato nel 2007 e la legge è stata osteggiata dalla Camera a fine 2013, prima della definitiva approvazione. Il Brasile diventa così uno degli Stati più all’avanguardia per la legislazione che riguarda internet e le sue problematiche : il testo garantisce che i servizi offerti dalle compagnie di telecomunicazione siano paritari, senza distinzione di contenuto, e che i dati degli utenti vengano trattati con massima cautela, impedendone la vendita a terzi e l’accesso a organismi politici. A dare la spinta finale verso il voto favorevole è stato il presidente del paese sudamericano, Dilma Rousseff , che ha patito in prima persona gli effetti del Datagate, essendo stata ripetutamente spiata dalla National security agency americana. Anche per questo il capo dello Stato ha chiesto a gran voce un regolamento più garantista per gli internauti e le attività della rete. Ecco dunque che, secondo la legge, i fornitori di servizi internet non hanno alcuna responsabilità sui contenuti pubblicati dai loro utenti, mentre si impone loro di rispettare le ordinanze del tribunale per rimuovere materiale offensivo. Stretta sorveglianza anche sui limiti di raccolta dei metadati. Tutte queste procedure, secondo Rousseff “garantiscono la neutralità del web, fondamentale per mantenere la natura libera e aperta di internet”. La nuova evoluzione della rete è latinoamericana.
Il Brasile (ri)scopre la net neutrality

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