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10 Maggio 2007 | Attualità

Il Cda Rai ancora nella bufera

Nuovo appuntamento per martedì prossimo. Ma ormai siamo ai ferri corti. I cinque consiglieri di centrodestra, compreso Angelo Maria Petroni nominato in rappresentanza dell’azionista, hanno votato contro la discussione preliminare sul documento presentato ieri da Sandro Curzi e fatto proprio dal presidente della Rai Claudio Petruccioli. Il voto sull’ordine del giorno di Sandro Curzi riguardava la sostituzione del direttore Antonio Marano a Raidue. Erano stati gli stessi consiglieri della Cdl a chiedere di non discutere il documento dedicato ai flop dei programmi di Raidue e Raiuno e, dopo uno scambio di opinioni, si era arrivati alla decisione – come proposto dal presidente Claudio Petruccioli – di votare per la discussione o meno. L’esito è stato di 5 a 4, e i tre consiglieri di centrosinistra (Curzi, Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni) hanno lasciato la seduta . Il presidente Petruccioli ha quindi interrotto la riunione del Cda che già era un aggiornamento di quella avviata ieri. “Il direttore di Raidue è inamovibile anche se la rete è ormai in agonia perchè quel lotto è stato appaltato alla Lega – fa sapere Nino Rizzo Nervo -. Un professionista come Giovanni Minoli non potrà mai diventare direttore di rete per ragioni politiche e non professionali sino a quando la Rai è guidata da questo Cda. Della crisi di alcune trasmissioni di Raiuno è vietato parlare”. “Cappon può solo essere un direttore generale dimezzato – dice il consigliere Nino Rizzo Nervo – si occupi di tutto ma non dell’offerta editoriale che, però, è il core business di questa azienda. E’ questo e solo questo il significato della riunione del consiglio e della votazione di oggi. Ancora una volta, dunque, una maggioranza politica di cui fa parte anche il consigliere di amministrazione designato dall’Azionista ha impedito qualsiasi progetto di rilancio e di rilegittimazione del servizio pubblico”. “In questa situazione – conclude Rizzo Nervo – non è possibile andare avanti. Se qualcuno vuole il dissolvimento della più grande azienda culturale del Paese abbia finalmente il coraggio di dirlo apertamente. Ho poco fa comunicato al consiglio, abbandonandone i lavori, che non parteciperò ad altre riunioni se prima non interverrà un profondo e definitivo chiarimento perchè così la Rai è destinata a morire” Alla ripresa della riunione, il Consiglio di Amministrazione della Rai ha approvato la proposta presentata dal Presidente per aggiornare i lavori a martedì prossimo alle 15. Non erano presenti i consiglieri Curzi, Rizzo Nervo e Rognoni.

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