Spettatori in calo (-0,5% nel primo semestre 2014), incassi di conseguenza e un svolta – tecnologica, commerciale, culturale – che stenta ad arrivare: questa la non facile situazione del cinema in Italia, riportato alle stalle da una pessima primavera. I grandi attori del settore provano a fare gruppo per evitare un’altra crisi . A Ciné, manifestazione legata al cinema che mescola produttori, distributori ed esercenti, Anica, Anec e Anem hanno provato a far fronte comune , auspicandosi maggiore coesione tra i diversi comparti dell’industria. “Ci troviamo in un momento di grande trasformazione soprattutto per le modalità di consumo dei film” , ha spiegato Francesco Cima, neo presidente dei produttori, focalizzando l’attenzione sulle piattaforme digitali e le sifde poste dai nuovi media. “Dobbiamo fare in modo che si investa tutti di più nelle uscite estive” , ha detto invece Andrea Occhipinti, presidente dei distributori, criticando il desrto di uscite, investimenti e promozioni che colpisce le sale nostrane nella stagione calda. Un fenomeno che all’estero non si verifica e che crea poi problemi nel resto dell’anno, con uscite che si accavallano togliendosi spazio e pubblico. Quel che è certo, come ha sostenuto Lionello Cerri, presidente Anec, è che bisogna ” risolvere i problemi del mercato al più presto , guardando all’interesse di tutti e non del singolo, pensando al nostro pubblico. La sala è il luogo fondamentale per far apprezzare collettivamente il cinema e per far crescere ed emozionare gli spettatori” .
Il cinema italiano prova a fare rete

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