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22 Dicembre 2008 | Attualità

Il cinema riappare in Arabia Saudita

Bandito da trent’anni in Arabia Saudita, il cinema ha fatto una timida riapparizione nel regno ultra conservatore con la recente proiezione in due città, Jeddah e Taef, di un film intitolato Munahi, che ha ottenuto un enorme successo. Il film, proiettato per una decina di giorni e fino al 17 dicembre, è una commedia che racconta le disavventure degli speculatori in borsa e pur non contenendo alcuna scena osé, ha dato vita a diverse polemiche . La reazione dei gruppi religiosi e conservatori, che vedono nell’arte cinematografica qualcosa di deplorevole,  ha comunque fatto capire che le sale cinematografiche non riapriranno prossimamente. “ Il cinema è un male assoluto ”, ha dichiarato a più riprese il capo della potente polizia religiosa saudita Ibrahim al-Gaith, che qualche giorno dopo si è corretto aggiungendo “ Il cinema potrebbe essere accettabile se servisse la causa di dio e del bene ” Il governatore di La Mecca, il principe Khaled Al-Faycal, aveva appoggiato l’iniziativa, ma comunque durante la visioni erano presenti alcuni membri della polizia religiosa che ne hanno verificato la castità delle scene. L’organizzatore delle proiezioni, il direttore artistico Mamdouh Salem, ha così commentato l’evento: “Il successo ha superato ogni aspettativa. E’ un’esperienza eccitante la visione dell’immenso successo riscontrato tra il pubblico assetato di cinema ”. La pressa alle due sale che proiettavano il film, una riservata agli uomini e una alle donne, era evidentemente tanta, data i trenta anni di astinenza al cinema a cui sono stati costretti gli abitanti dell’Arabia Saudita. Durante le festività M.Salem ha dichiarato di voler continuare a organizzare spettacoli cinematografici

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