Internet è il primo canale di vendita per i libri dei piccoli e medi editori italiani. Al netto di Amazon, portale pigliatutto sul fronte dell’e-commerce, le librerie digitali pesano per l’ 11,9% dei bilanci delle piccole case editrici, mentre le librerie indipendenti si attestano al 9,9% e quelle della grande distribuzione al 7,4%. I dati raccolti da Nielsen e presentati alla fiera Più libri più liberi stupiscono anche gli addetti ai lavori. Ormai da qualche anno, la rete è il veicolo privilegiato per gli acquisti da parte dei lettori forti, coloro che spesso vanno alla ricerca di volumi editi da compagnie di dimensioni ridotte, più facili da reperire online. La maggiore attenzione al catalogo e alle scelte di collana, oltre a un apporto consistente del web , sono la causa delle perdite ridotte dei piccoli e medi editori, il cui fatturato ha fronteggiato la crisi meglio di quello dei gradi marchi. Complessivamente, nel 2013 il mercato librario ha perso il 6,5% degli introiti (-65 milioni di euro), mentre le realtà minute hanno perso il 5,3%. L’editoria indipendente riparte da internet, tra mille difficoltà ma con un alleato importante.
Il digitale, salvagente dei piccoli editori

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