Financial Times Group, sezione editoriale che pubblica l’omonimo quotidiano finanziario britannico, ha chiuso il 2013 con un utile in crescita del 17%, a 55 milioni di sterline . Un dato in controtendenza con quello del gruppo editoriale Pearson, che controlla il giornale e ha terminato l’anno con profitti operativi in calo del 21%, a 736 milioni di sterline. Il Financial Times si propone come esempio di giornalismo virtuoso , non solo sulla carta ma anche nella gestione finanziaria: le vendite di Ft Group (che comprende anche una quota del 50% del magazine Economist) hanno fruttato 449 milioni di sterline nel 2013, in discesa dell’1%, ma le sottoscrizioni a pagamento al sito ft.com sono cresciute del 31% su base annua, garantendo entrate fresche. Il flusso di traffico aumentato ha fruttato anche qualche nuovo investimento pubblicitario , permettendo al quotidiano di chiudere il bilancio con numeri ottimi. Pearson, dal canto suo, paga le pessime condizioni del mercato adv, oltre alla debolezza del settore librario.

