Russian Underground 101 è il rapporto della società di sicurezza informatica Trend Micro sulla scena del cyber crimine russo. Appare evidente come, con una spesa relativamente contenuta, sia possibile acquistare nei siti giusti (come antichat.ru, xeka.ru e altri) davvero un po’ di tutto. C’è la botnet , ossia un rete di computer zombie, infettati spesso all’insaputa del proprietario, da usare per lanciare attacchi con cui paralizzare o mettere offline un certo sito. Con dieci dollari se ne può affittare una per un’ora; per una settimana i dollari sono 150. C’è il crescente fenomeno del ransomware , virus che prendono in ostaggio un computer a distanza, impendendo al legittimo proprietario di accedervi. Spesso sono accompagnati da un messaggio di spam , apparentemente proveniente da una qualche forza dell’ordine. Il software che serve per lucchettare a distanza un pc costa dai 10 ai 20 dollari. Online si vendono anche i servizi di hosting a prova di bomba, dello spazio web su cui caricare qualsiasi tipo di materiale senza paura che venga rimosso o posto offline. Il mercato, come si vede, è molto variegato e sono coperti tutti i tipi di nicchia.
Il mercato russo del cyber-crimine

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