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7 Luglio 2022 | Attualità

Il mondo a casa nostra

Grazie al progetto Intercultura 3 italiani su 10 si dichiarano disponibili ad aprire le porte di casa a studenti stranieri. Secondo un’indagine Ipsos per il 40% degli italiani è un momento di confronto e scambio culturale, un’esperienza internazionale che il 30% degli italiani è disposta a vivere accogliendo studenti provenienti da 60 paesi del mondo.

Interculturalità e internazionalità

La pandemia e la crisi economica acuita dagli eventi bellici non scoraggiano lo spirito di accoglienza e ospitalità degli italiani. Il 30% afferma di essere disponibile a ospitare per un periodo, fino a un intero anno scolastico, uno studente proveniente da uno dei 60 Paesi di tutto il mondo dove Intercultura, fondazione impegnata a far studiare i ragazzi in giro per il mondo, sviluppa i suoi programmi. Una nota di Intercultura spiega che le motivazioni sono da rintracciare in un: “Forte desiderio di apertura, probabilmente dovuto anche alla chiusura forzata – fisica e mentale – vissuta in questi ultimi anni: per il 40% perché è un momento di confronto e scambio culturale; per il 16% per far vivere ai propri figli un’esperienza di scambio reciproco; per il 12% per migliorare la conoscenza di una lingua straniera; per l’11% perché l’esperienza di accoglienza potrebbe essere uno stimolo di crescita per i propri figli”. Per 15% degli intervistati le ragioni sono, invece, di natura “patriottica” nel far conoscere e diffondere la cultura e le tradizioni italiane: “Una maggiore conoscenza dell’Italia e un apprezzamento della nostra cultura si riscontrano decisamente nei ragazzi stranieri di Intercultura che si apprestano a ripartire dall’Italia al termine di un anno o sei mesi inseriti in una famiglia e in una scuola del nostro Paese”, si afferma.

Le interviste

Intercultura ha condotto autonomamente, in occasione dell’ultimo incontro di formazione, interviste che “confermano questo ‘innamoramento’ per la nostra cultura e il nostro stile di vita. Ben 2 ragazzi stranieri su 3 (62%) tra i 165 che hanno risposto al questionario interno di Intercultura esprimono il desiderio di voler tornare presto in Italia: il 49% per proseguire gli studi andando in un’università del nostro territorio, il 16% per lavorare e il 13% per trascorrere il “gap year””.

Promossi professori e genitori italiani

Mentre in Italia si infervora in Parlamento la discussione sullo Ius scholae, gli studenti stranieri hanno apprezzato lo scambio culturale anche in ambiente scolastico dove 1 su 2 ha gradito in particolare la relazione con i propri compagni di classe e il 9% ha stimato i professori italiani, pazienti e competenti. Positivo il giudizio anche per l’esperienza vissuta tra le mura domestiche dove i valori della famiglia ospitante, con una mamma e un papà che li hanno considerati come veri e propri figli, hanno rinforzato sentimenti reciproci di affetto e crescita, trasferendo un’attenzione speciale al valore dell’internazionalità.

Musica e cibo: l’Italia che piace

Tra i fattori determinanti, per la scelta “Italia”, la musica e la cucina: con il 40% degli studenti Intercultura “stregato dai Maneskin, seguiti da Blanco (13%). Ma non mancano preferenze anche per Gianni Morandi (in passato papà ospitante di Chayakon, studente thailandese), Vasco Rossi e per il grande e indimenticabile Fabrizio De Andrè”. Quanto al cibo “Dall’arancino ai pizzoccheri, dalla pizza alla focaccia fatta in casa, l’importante, in questo virtuale viaggio gastronomico nella nostra Penisola, è che sia stato cucinato assieme alla propria famiglia ospitante”.

 

di Luisa D’Elia

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