Il premio Nobel per la fisica assegnato in queste ore a Serge Haroche e David Wineland , apre quasi involontariamente uno squarcio sul futuro dell’informatica. I metodi sperimentali dei due scienziati, con i quali è possibile osservare, misurare e controllare le particelle quantistiche, sono il primo passo verso la creazione dei computer quantistici. I due Nobel, con metodi diversi, hanno raggiunto risultati simili e sono riusciti a controllare e misurare fotoni o particelle di luce intrappolate, senza ditruggerne la struttura. Una scoperta che potrebbe portare allo sviluppo di computer immensamente più potenti di quelli attualmente in utilizzo: “Nei computer classici che usiamo oggi, la più piccola unità di informazione è il bit, che assume il valore di 1 o 0. nel computer quantistico invece, l’unità di base di informazioni – un bit quantistico o qubit – può essere 1 e 0 allo stesso tempo. Due bit quantistici possono contemporaneamente assumere quattro valori – 00, 01, 10 e 11 – e ogni qubit aggiuntivo raddoppia la quantità di stati possibili” , dice lo studio. Insomma, le prestazioni dei pc aumenterebbero esponenzialmente . La strada da percorrere per dar vita all’informatica del futuro è ancora lunga, ma forse il Nobel ha anticipato un’idea, invece di riconoscere ‘semplicemente’ una scoperta assodata.
Il Nobel 2012 apre la strada ai supercomputer

Guarda anche: