Biblioteche e librerie, teatri e musei, scuole e università, spazi di aggregazione e luoghi del sociale, ospedali e carceri, e tante altre realtà: tutte insieme in una grande festa dei lettori. Si tratta della dodicesima edizione di BookCity che si è tenuta nel mese di novembre a Milano.
Sono stati circa 140.000 le lettrici e i lettori che hanno partecipato alla manifestazione, popolando i 1.500 eventi in programma con oltre 3000 scrittrici e scrittori ospiti di BCM23. Un’edizione che distacca totalmente gli anni delle ristrettezze dovuto all’emergenza sanitaria e ritorna sempre più forte e partecipata.
tema principale della manifestazione il Tempo del sogno. E non è un caso che 2.000 ore di eventi e presentazioni hanno reso possibile vivere più di 80 giorni in una sola settimana, sfidando le regole del tempo e sconfinando in quella dilatazione dei minuti che caratterizza il tempo onirico.
Dopo aver ricevuto il sigillo della città dal Sindaco Sala Ornah Pamuk in un suggestivo monologo si è confrontato con il tema del festival: “M’interessa il cinema che c’è nella nostra mente quando dormiamo. I sogni sono fondamentali per la mia arte, per la mia scrittura, per le mie parole” ha detto al pubblico presente lo scritture turco
Da oltre dieci anni Orhan Pamuk scrive e disegna quotidianamente sui suoi taccuini. Vi registra gli avvenimenti del giorno, annota le sue riflessioni sull’attualità e la politica, si interroga sull’architettura dei suoi libri, dialoga con i personaggi. Da qui nasce la raccolta Ricordi di montagne lontane edito Einaudi e presentato al pubblico
Prezioso il lavoro degli 500 editori che hanno invaso la città di libri ma anche dei quasi 400 volontari che hanno assistito con passione il pubblico negli incontri
di Sara Giudice