Il calcolatore Leonardo sarà una potente risorsa per i ricercatori dell’Italia e dell’Europa. Contribuirà a nuove applicazioni in medicina e a gestire e mitigare eventi estremi e pandemie.
L’inaugurazione con il presidente Mattarella
È stato inaugurato a Bologna, alla presenza del presidente dalla Repubblica Sergio Mattarella, il supercomputer Leonardo che diventerà pienamente operativo a fine marzo 2023. Il supercomputer è il quarto tra i 500 calcolatori più veloci del mondo. Sarà in grado di eseguire oltre 150 milioni di miliardi di calcoli al secondo. Più potenti di Leonardo solo l’americano Frontier, presso il centro di calcolo di Oak Ridge nel Tennessee, Fugaku dell’istituto giapponese Riken e il finlandese Lumi.
La collaborazione Italia-Europa
Installato al Tecnopolo di Bologna, Leonardo è uno dei tre sistemi pre-exascale dell’impresa comune EuroHPC Joint Undertaking che lo finanzia congiuntamente con il ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Il suo progetto è stato presentato dal Cineca, consorzio interuniversitario costituito da 112 enti pubblici, mentre l’accordo per la sua installazione è stato sottoscritto lo scorso novembre a Strasburgo.
A cosa servirà Leonardo
Il nuovo supercomputer sarà reso accessibile ai ricercatori, all’industria e alle imprese europee, per sviluppare nuove applicazioni in settori quali l’intelligenza artificiale e la medicina personalizzata, la progettazione di farmaci e materiali, la bioingegneria, le previsioni meteorologiche e la lotta ai cambiamenti climatici. Ad esempio, contribuirà alla mitigazione e gestione di rischi dovuti a situazioni estreme, eventi naturali, terremoti, eventi vulcanici, inondazioni improvvise, e nella lotta contro le situazioni pandemiche e le epidemie.
“Un progetto complesso, a partire dal design del sistema, configurato per sostenere una grande capacità produttiva orientata alla sostenibilità, fino alla costruzione del datacenter che lo ospita, una casa su misura sotto la volta di Pier Luigi Nervi al Tecnopolo di Bologna”, ha commentato il presidente di Cineca, Francesco Ubertini.
Di Valentina Colombo.