Una ricerca di Carnegie Mellon ha rilevato l’enorme importanza che i consumatori danno alla tutela della privacy quando si approcciano a un sito di e-commerce. Gli internauti sarebbero disposti a pagare da 0,60 centesimi a 15 dollari in più sui loro acquisti se fossero tranquilli dal punto di vista della sicurezza. Il problema della privacy è spesso il responsabile dei mancati acquisti. “Il sospetto è che le persone si preoccupino della loro privacy ma non siano in grado di raccogliere informazioni sull’affidabilità di un sito”, ha ipotizzato Lorrie Cranor, autrice dello studio. L’indagine è stata fatta mediante un mezzo chiamato Platform for Privacy Preferences (P3P), distribuita dal World Wide Web Consortium per rendere più semplice la valutazione da parte degli internauti. P3P è al momento usata dal 20% dei siti di e-commerce.
Il rispetto della privacy è la prima regola dell’e-commerce

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