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10 Febbraio 2023 | Attualità, Innovazione

Il sangue via drone è pronto per la trasfusione

Un esperimento in Toscana dimostra che il trasporto attraverso un drone non modifica le caratteristiche del materiale ematico.

Anche dopo un volo su un drone il sangue rimane integro e buono per una trasfusione. È il succo di un esperimento condotto insieme da Istituto di fisica applicata ‘Nello Carrara’ – Cnr Firenze, Asl Toscana nord ovest e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con ABzero, spin off proprio della Sant’Anna. In pratica, una capsula sensorizzata contenente cellule di sangue è stata agganciata a un drone e fatta volare in varie condizioni (diverse altitudini, velocità, accelerazioni e decelerazioni): alla fine il materiale ematico era rimasto integro e pronto per essere eventualmente trasfuso. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista ‘Drones’.

“ABzero ha ideato un contenitore intelligente ad hoc per questo tipo di trasporti”, spiega Angela Pirri del Cnr: “Si tratta di una capsula dotata di intelligenza artificiale trasportabile con un drone, in grado di preservare le condizioni termiche dei materiali biologici trasportati, in tutte le condizioni di volo. I test chimici hanno confermato l’integrità dei campioni prima e dopo le operazioni di trasporto su drone”. L’esperimento è andato in progressione, per complessive 39 ore di volo, come raccontato a Telepress.news da Pirri: prima sono state condotte prove sulla tenuta della capsula, poi con sacche fisiologiche, perché il sangue è un materiale prezioso e non si può rischiare di sprecarlo; infine, nella capsula è stato inserito il materiale ematico da trasportare e sono state condotte ulteriori otto missioni di volo, di circa 13 minuti ciascuna.

Per poter utilizzare questo “sangue viaggiatore” per le trasfusioni servirà il consenso della commissione etica, spiegano gli autori dello studio, ma alcune prospettive di utilizzo sono già molto chiare: le consegne potrebbero sostituire gradualmente la posta pneumatica all’interno degli ospedali. Naturalmente, prima di poter ipotizzare voli sulle lunghe distanze, sono necessari i permessi da parte di ENAC. Però, viste le esperienze degli ultimi anni, si pensa alla possibilità di far passare il materiale del laboratorio, nonché a un sistema alternativo di consegna di materiale biologico pericoloso dai reparti ospedalieri ai laboratori in caso di crisi sanitarie o pandemiche.

di Daniela Faggion

Droni pere il trasporto del sangue? Un progetto toscano al lavoro

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