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29 Maggio 2007 | Attualità

Il sito dell’amore: lucchettiamolo!

Scarsa fantasia, ma molta buona volontà che poteva essere spesa meglio nel nuovo sito creato da alcuni studenti romani dal poco suggestivo titolo lucchettiamo.it Il sito trasuda ovvietà e melassa, avrà dunque un grande successo. E’ anche un bel plagio di idee essendo evidentemente ispirato al libro di Federico Moccia “Ho voglia di te” e al conseguente film campione di incassi. Uno sguardo alla home page già ci fa capire che l’amore è il filo conduttore del sito, il che non sarebbe per nulla un male se non fosse che la pretesa sarebbe quella di dare vita allo youtube italiano, come aveva chiesto il sindaco della capitale Walter Veltroni. Il tutto viene condito da messaggi in home page che, con grande democrazia, gli autori del sito non censurano. Si tratta ahiloro sostanzialmente di critiche aspre ma del tutto condivisibili (‘sti lucchetti c’hanno rotto) punteggiate da commenti più  profondi (ma non ci stanno donne in ‘sto sito?). Insomma non sembra proprio Youtube, a meno che la traduzione sia casarecciamente “Tu tubi”, nel senso di tubare, come i piccioncini. Con buona pace del sindaco Walter. Le cronache riportano dichiarazioni esaltanti dei fondatori. Andrea De Benedetti (non lo sappiamo se è parente di Carlo), ricostruisce il lampo di genio che ha dato vita al nuovo sito internet: “Abbiamo avuto l’idea poco più di tre mesi fa e abbiamo subito registrato il sito e messo online qualche prova. Poi abbiamo raccolto qualche video, e più ne raccoglievamo e più ci accorgevamo che arrivavano maggiori richieste, in tanti ci chiedevano informazioni, perché ai ragazzi piace l’idea di un luogo in cui poter dire ti amo alla propria metà, guardandola in faccia, seppur virtualmente”. Non serve uno sociologo per capire il misto di degrado relazionale e esibizionismo che sta dietro al probabile successo di un sito come questo. De Benedetti approfondisce il business model del progetto: “Siamo convinti che anche le videorichieste d’amore avranno successo perché finalmente in maniera semplice e spiritosa i ragazzi, anche i più timidi nell’approccio, potranno parlare di sé, proporsi. Il tutto ovviamente rispettando le ferree regole di comportamento da noi imposte: non pubblicheremo mai video indecenti o dai contenuti dubbi”. Lo ammettiamo, l’intervista non è nostra ma pubblicata da La Stampa, altrimenti avremmo chiesto di farci qualche esempio di contenuto dubbio. Ora il dubbio invece rimane a noi. Abbiamo qualche dettaglio in più per chi scalpita per comprendere il meccanismo di questo nuovo incanto d’amore: si possono inviare filmati con dichiarazioni d’amore dal geniale titolo di ‘videolucchetti’. Poi ci sono le videorichieste d’amore che già di per se suona aberrante. Ma la ciliegina sulla torta è rappresentata dal pay off “cerca qualcuno con cui chiudere il tuo lucchetto”. Non manca il risvolto sociologico decantato da un altro fondatore, Massimiliano, che vuole far sentire vicini gli innamorati lontani: “L’idea  è che il sito serva anche per avere sempre a disposizione una videodichiarazione d’amore per tirarsi su di morale nei momenti di solitudine o di malinconia. Abbiamo semplicemente seguito l’invito di Veltroni, ma abbiamo deciso di dedicarlo al più nobile dei sentimenti». Una telefonata sarà preistoria ma almeno ha il presupposto del dialogo, negato dal videomessaggio pe di più esposto al pubblico ludibrio di un popolo guardone. Saranno i tempi moderni? Speriamo di no.

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