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29 Maggio 2007 | Attualità

Il Tar blocca Padoa-Schioppa: Petroni resta nel Cda Rai

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospendere provvisoriamente e in via d’urgenza, mediante decreto presidenziale, la procedura che il 4 e 5 giugno avrebbe dovuto portare l’ assemblea generale della Rai a escludere dal Cda il consigliere Angelo Maria Petroni . Il presidente del tribunale ha deciso con un suo “decreto presidenziale” e ha fissato la camera di consiglio del collegio per il 7 di giugno. Nelle 37 pagine del ricorso messo a punto dai suoi legali, Angelo Maria Petroni contesta tutta la procedura che dovrebbe portare alla sua sostituzione quale membro del cda Rai, chiedendo alla terza sezione del tribunale amministrativo una misura cautelare, che annulli la determinazione del ministero dell’Economia con cui è disposta la revoca e la sostituzione del professor Petroni. Soddisfazione per la scelta del Tribunale amministrativo è stata espressa dalla Casa delle Libertà. “La decisione del Tar – ha sottolineato il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi – dimostra le buone ragioni del prof. Angelo Maria Petroni , consigliere d’amministrazione della Rai, e come l’atto del ministro Padoa Schioppa e del governo fosse quantomeno forzato” “Al professor Tommaso Padoa-Schioppa , ministro dell’Economia di questo governo, che mi aveva accusato in commissione di Vigilanza Rai di avere una concezione molto personale del diritto, mi permetto di far notare che il Tar del Lazio sul caso Petroni la pensa esattamente come me” fa sapere il portavoce di Silvio Berlusconi , Paolo Bonaiuti , vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. Sulla stessa linea anche Alleanza Nazionale. “Come era stato fin troppo facile prevedere, il Tar – osserva Maurizio Gasparri dell’esecutivo di An – ha bloccato il colpo di Stato del governo contro la Rai. Si trattata di una palese manovra illegale, come ho denunciato prima ancora che la si tentasse. Ed ora – conclude – Padoa-Schioppa, braccio operativo di un disegno scellerato, si dimetta sepolto dalla vergogna” Il senatore di An, Francesco Storace ironizza: “Ora, dopo che il Tar l’ha mazzolato come meritava, il tassator cortese piange…”. Da parte sua il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti commenta: “Abbiamo l’abitudine di rispettare le decisioni assunte dai tribunali. Le dispute tecnico-giuridiche ci interessano tuttavia sempre meno. Quello che non è più tollerabile – afferma – è la sola idea che una grande impresa pubblica possa essere paralizzata da veti e controveti a tutto vantaggio dei competitori e di chi vorrebbe svenderla a 4 euro” Il rischio ora è che l’attività di governance della Rai si blocchi. Mercoledì il Cda si dovrebbe riunire per approvare il bilancio 2006.

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