Il digital divide che interessa circa il 50% dei Comuni italiani può essere colmato dal concorso di tre fattori: gli investimenti pubblici, gli investimenti privati e l’azione di complemento che può venire dal WiFi e dagli accessi mobili. È uno dei passaggi del discorso fatto dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni a conclusione del convegno “In principio fu Meucci”, promosso sul tema delle nuove tecnologie nelle telecomunicazioni, dall’Interregionale Centro dei giovani di Confindustria. ”Nel Centro Italia – ha detto il ministro parlando con i giornalisti – convivono situazioni di grande avanguardia nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, soprattutto attorno all’area della Capitale; distretti che fanno grande uso di tecnologie, ma anche zone difficili, di digital divide. Certamente – ha continuato il Ministro -, uno dei digital divide che abbiamo di fronte è, nelle nostre imprese, di tipo culturale e anagrafico, e una spinta fondamentale a utilizzare i nuovi servizi che la rete e l’innovazione nelle telecomunicazioni consentono può venire proprio dai giovani imprenditori” Nel suo discorso, Gentiloni ha ribadito le linee essenziali dell’intervento del Governo; “che da un lato – ha detto – si concentra sulle aree più difficili con investimenti pubblici e dall’altro intende favorire gli investimenti delle aziende private nelle aree più ricche, dove il mercato è più forte, con l’obiettivo di consentire a tutti l’accesso alla rete e alla banda larga” ”È molto importante – ha ribadito – che a queste politiche pubbliche si affianchi una continua attività d’innovazione nelle imprese, e nessuno meglio dei giovani imprenditori può esserne protagonista”. Gentiloni ha fra l’altro sostenuto che “non si possono mettere le braghe a internet”, e ha evidenziato come la rete potrà consentire un mutamento nella politica (“come già avviene negli Usa”), poichè grazie alla rete si potranno aprire “canali di dialogo” fra politici ed elettori.
Il WiFi fa bene in Comune

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