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26 Marzo 2007 | Innovazione

In Campidoglio la foto dell’interprete di Mastrogiacomo

Non si sa ancora nulla della sorte di Adjmal Nashkbandi, l’interprete del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo. Per non dimenticare che Nashkbandi non è ancora stato liberato, il comune di Roma ha deciso che oggi alle 12.00 esporrà la sua foto in Campidoglio. Lo ha annunciato il sindaco Walter Veltroni che per la liberazione del sequestrato ha deciso che il Comune di Roma si muoverà come ha già fatto in numerosi casi analoghi. “Le fotografie in Campidoglio hanno finora sempre portato fortuna agli ostaggi – spiega una nota del comune di Roma -. Ci si augura che lo stesso possa accadere per l’interprete afgano di Mastrogiacomo. Rahmatullah Hanefi, il mediatore per la liberazionedi Mastrogiacomo e responsabile afgano dell’ospedale di Emergency a Lashkargah, è ancora nelle mani dei servizi di sicurezza afgani. A Emergency sono “angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi”. Alcune fonti di Emergency affermano che Hanefi viene interrogato e torturato “con i cavi elettrici”. Emergency in una nota ricorda che “Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi, l’interprete di Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua famiglia”. L’associazione guidata da Gino Strada afferma che domenica 25 marzo, il Ministro della sanità afgano “ci ha informato che in un ‘alto meeting sulla sicurezza nazionale’, presieduto da Hamid Karzai, è stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare false prove. Non è accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino afgano e da Emergency – sottolinea una nota dell’associazione -. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo italiano, negli ultimi cinque giorni, di impegnarsi per l’immediato rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che l’avrebbe fatto. Chiediamo con forza al Governo italiano di rispettare le parola data.

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