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27 Febbraio 2023 | Attualità

In fiera a Parma vintage e antiquariato in chiave Old Money Style

A Mercanteinfiera l’antiquariato e il vintage esclusivo, spinto dalle serie tv, che diventano anche uno strumento di impegno civile. Telepress.news parla con l’attivista Carlotta Lotta: “Vestire Second Hand per il bene dell’umanità”.

Torna a Fiere di Parma dal 4 al 12 Marzo, Mercanteinfiera: 40mila metri quadrati di antiquariato, design d’autore, arte e vintage. A margine anche tre mostre collaterali intitolate: Fortissimi, Onda su Onda e Anime. Da quando sono ripresi gli eventi live, l’appuntamento ha acquistato anche un sapore particolare, più vicino alla Generazione Z, fra la moda “Old Money Style” celebrata dalle serie tv e l’impegno civile di chi sceglie il vintage non solo per eleganza, ma anche per consapevolezza ecologica. L’artista e attivista del clima Carlotta Sarina, in arte “Lotta”, ad esempio, sostiene che “vestire vintage è un atto rivoluzionario, con cui rallentare e avere cura di noi e del pianeta”. E infatti non mancherà all’appuntamento parmense. Noi l’abbiamo intervistata.

Dal vintage all'Old Money Style

Dal vintage all’Old Money Style

Carlotta / Lotta, ci spieghi la differenza fra il classico vintage e l’Old Money Style che impazza anche sui social?
Forse è più semplice partire dalle similitudini tra i due filoni: entrambi si basano sul second hand, sull’attingere dai vecchi armadi e dalla moda del passato, non producendo capi nuovi, ma restituendo nuova vita ad abiti che hanno già una storia. Con il second hand si recupera ciò che è già esistente. La differenza è una sottigliezza di stile. Se per vintage si intende tutto ciò che riguarda la moda passata, di qualsiasi epoca e di qualsiasi brand, l’Old Money Style – come quello che si trova a Mercanteinfiera – riguarda quei capi che vestivano gli aristocratici e le élite. Sono tutti quei capi che accompagnavano nella quotidianità grandi nomi come Lady D, la famiglia Agnelli e che la serie The Crown ha riportato nel nostro ideale comune. Sono brand come Lacoste, Burberry, Ralph Lauren, Gucci che ricreano look ricercati, un po’ elitari, se vogliamo, e sofisticati. Se il second hand è quello che si trova nelle soffitte, l’Old Money Style si ispira a modelli iconici del passato.

Carlotta Sarina, in arte Lotta

Carlotta Sarina, in arte Lotta

Che cosa può far scattare in un numero ancora maggiore di persone l’impegno nei confronti dell’ambiente? Il disastro è sotto gli occhi di tutti ma è come se non ci credessimo.
La scienza parla chiaro, la situazione è critica: stiamo consumando le risorse e scivolando verso un baratro, saturando tutto, dalle nostre vite al pianeta, ci restano 6 anni e meno di 200 giorni per invertire la curva delle emissioni climalteranti. Quello che ci serve per invertire la rotta è una presa di coscienza collettiva. La situazione non è più sostenibile e non possiamo più ignorare ciò che sta cercando di dirci il pianeta. C’è una grandissima emergenza direttamente legata ai disastri naturali, quella dell’immigrazione climatica: ad oggi il fenomeno riguarda circa 20 milioni di persone che dalle zone più critiche del mondo, come i poli e l’equatore, convergono nelle zone centrali. E questo fenomeno non può che crescere. Gli unici ad avere un potere vero e proprio sono i Governi: solo loro possono cambiare veramente le carte in tavola.

I vestiti portano sempre messaggi, basta guardare quello che ha fatto Chiara Ferragni dal palco di Sanremo. Però diciamo che i vestiti non parlano da soli. Come si può fare in modo che il second hand, il vintage e l’Old Money Style abbiano ancora più impatto?
Ogni cassa di risonanza è fondamentale per riuscire a raggiungere più persone possibile. Se io fossi Chiara Ferragni, per esempio, userei la mia forza mediatica per spingere la pratica del second hand. Immaginiamo la forza che “il potere della condivisione” avrebbe… Certo, il suo business dovrebbe cambiare parecchio, ma ho comunque premesso “Se fossi”. Dopo aver aperto gli occhi sulla situazione globale sono diventata vegana, ho iniziato a vestire second hand, ho cambiato il mio modo di vedere il mondo e ho capito che ogni mio gesto può avere ripercussioni enormi. Ho iniziato nel mio piccolo, ma questi casi di “conversione” oltre ad essere più forti a livello mediatico, sono ancora più veri. Io la chiamo “Detonazione” e ne ho fatto uno spettacolo teatrale. Se il second hand diventasse ancora di più una moda, un trend, avrebbe ancora più efficacia.

di Daniela Faggion

Mercanteinfiera

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